A lungo considerato tra i favoriti per la vittoria di uno dei Premi Oscar più attesi, quello per il Miglior Film Internazionale, l’ultimo Un eroe di Asghar Farhadi non è entrato nella cinquina dei candidati (dove è invece il nostro È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino) che si contenderanno la statuetta nella notte di domenica 27. Ma più che il rammarico per per aver visto sfumare la possibilità di una terza vittoria (dopo Una separazione nel 2012 e Il cliente nel 2017), in questo periodo il regista iraniano è distratto da questioni legali decisamente sgradevoli. A partire dalla causa intentata da una sua ex-studentessa, che lo accusa di averle rubato l’idea alla base del film.
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Ovviamente il regista nega ogni addebito, e ha dato mandato di rispondere alla suddetta Azadeh Masihzadeh con un’altra querela per dimostrare di non essersi ‘ispirato’ al suo documentario All Winners, All Losers. Se la contro-accusa, di diffamazione, dovesse essere venir giudicata fondata, la giovane sarebbe ritenuta colpevole e condannata a una pena detentiva fino a due anni e 74 frustate!
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Se fosse Farhadi, invece, a esser trovato colpevole del plagio imputatogli, questi potrebbe essere costretto a versare una cifra pari all’incasso “guadagnato dalla proiezione del film nelle sale o online” alla Masihzadeh, e forse a un periodo di reclusione. Un caso dalle implicazioni delicate e dei possibili esiti piuttosto gravi, che si intreccia con una ulteriore causa intentata dall’uomo scelto – sia dalla ragazza sia dal filmmaker – come fonte di ispirazione dei due film, il quale ha accusato il Premio Oscar di averlo rappresentato in maniera scorretta.
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Ma le azioni legali sono tre, visto che Negar Eskandarfar, il direttore del Karnameh Institute, che sostiene la versione di Masihzadeh, sarebbe successivamente stato avvicinato da un altro studente – rimasto anonimo – che muove contro Asghar Farhadi accuse simili a quelle della sua collega, citando in questo caso il plagio di un progetto che aveva presentato in un seminario gestito dal più celebre regista nel 2011.
Nella storia di THR i dettagli del caso, cronologia e testimonianze
