Xavier Dolan e il ritiro, ci risiamo: «Solo l’idea di fare un film è ridicola»

Il regista canadese è stanco, del cinema e del mondo

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Xavier Dolan

A quanto pare è proprio vero, non c’è due senza tre. Almeno per quel che riguarda un certo tipo di esternazioni, per le quali Xavier Dolan sembra esser particolarmente predisposto, visto che non è – decisamente – la prima volta che il regista canadese parla di ritiro. In questo caso, su GQ, dove spiega la stanchezza che prova e perché anche solo “l’idea di fare un film” gli risulti ormai “ridicola”.

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Intervistato dall’attore Lucas Bravo (Emily a Parigi), sulle pagine dell’ultimo numero della rivista Dolan non si fa problemi di rispondere all’amico proprio sul desiderio di abbandonare il mondo del cinema, addirittura prima di compiere i 35 anni, e diventare “il più giovane pensionato” del circuito:

Non mi aspettavo questo disgusto, questa stanchezza in me. Non ho amarezza, ma mi sono distaccato. Non voglio più dirigere. Sono troppo appassionato del mio lavoro per poi irritarmi per la mancanza di passione e di rigore che alcune persone danno al mio film. Troppa passione per affrontare il fatto che la gente non vuole muoversi per vedere il mio film o iscriversi a un canale per guardare le mie serie. Non voglio più confrontarmi con queste informazioni. Hayao Miyazaki ha detto che fare film porta solo sofferenza. Ed è vero […] Non mi interessa più. Mi interessava quando l’urgenza del progetto successivo era così forte da farmi dimenticare quello che sarebbe venuto dopo“.

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Parole dure, che denotano un generale disagio nei confronti della realtà che lo – e ci – circonda, come conferma il resto del discorso, quando verte sulla situazione del mondo, sociale, politica e ambientale:

Penso che ci sia una correlazione tra il mio abbandono del cinema e il mio abbandono del mondo in generale. Recentemente sono andato a Londra per girare uno spot pubblicitario. Di solito leggo Apple News quando mi sveglio la mattina. Vedo solo brutte notizie, in continuazione. Il mondo è in fiamme, la nostra civiltà sta volgendo al termine. Il pianeta si ricostruirà, ma noi umani stiamo arrivando alla fine di un capitolo. Ci stiamo dirigendo verso un cambiamento epocale nella nostra esistenza e molti continuano a negarlo. Mi fa perdere la speranza nell’umanità. L’idea di fare un film per il cinema diventa improvvisamente molto ridicola“.

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Già a luglio aveva confessato la sua “paura per una guerra civile causata dall’intolleranza“, ammettendo una depressione alla quale probabilmente si deve una tale visione del mondo. E la decisione di ritirarsi, in passato rivelata al quotidiano spagnolo El Pais prima di negarla (ed essere sconfessato dalla pubblicazione dell’audio dell’intervistatore). Che la situazione internazionale non sia rosea, è un fatto, ma come non augurarsi che un artista come il giovane talento americano non sappia trovare un modo per risollevarsi e ispirazione per nuove perle. Magari per il cinema, dopo l’ultima The Night Logan Woke Up distribuita dal 24 novembre scorso sul Club Illico di Vidéotron.

 

Qui l’intervista completa a Xavier Dolan su GQ