IN QUESTO PAGINA:
- Manas
- Selon Joy
- Seydou, Il sogno non ha colore
MANAS
MANAS – opera prima
di Marianna Brennand
Brasile/Portogallo, 2024. Regia Marianna Brennand. Sceneggiatura: Felipe Sholl, Marcelo Grabowsky, Marianna Brennand, Antonia Pellegrino, Camila Agustini, Carolina Benevides. Interpreti Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga, Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo Maia. Durata 101′
Dopo i precedenti documentari su figure e tradizioni artistiche del suo Brasile, con Manas Marianna Brennand debutta alla regia di un lungometraggio, importante non solo per esser stato selezionato dalla ventunesima edizione delle Giornate degli Autori. Grazie alla quale arriva al Lido il risultato della lunga ricerca svolta in vista della realizzazione dell’ennesimo doc, “da girare nei villaggi della foresta amazzonica”, dove la regista racconta di aver “incontrato donne vittime di traumi indicibili fin dalla più tenera età”. In uno di questi, a Marajó, si svolge la vicenda della tredicenne Marcielle che crescendo inizia a vedere con occhi diversi sua madre e le sorelle tanto da decidere di affrontare il sistema che opprime la famiglia e le donne della comunità giustificando abusi e sfruttamento sessuale.
Mattia Pasquini
SELON JOY
Francia. 2024. Regia Camille Lugan. Interpreti Sonia Bonny, Volodymyr Zhdanov, Raphaël Thiéry, Asia Argento. Durata 86’.
Produzione: Barney Production
Camille Lugan, già assistente alla regia di Jacques Audiard nell’atipico western I fratelli Sisters (2018), regista e sceneggiatrice dei corti Karama, Karama (2014) e La persistente (2018), debutta nel lungometraggio. Selon Joy è una vicenda ambientata in una città spenta e desolata: Joy è un’orfana con una fede profonda che non esce quasi mai dalla sua chiesa. Tutto cambia quando incontra Andriy, un giovane picchiato davanti a lei. Joy si convince che le loro strade erano destinate ad incrociarsi e in un’improvvisa lotta tra bene e male, tra innocenza e crimine, troverà una nuova vita e un nuovo sé. Nel cast Asia Argento e Raphaël Thiéry incarnano, rispettivamente, il diavolo e l’acqua santa.
Oscar Cosulich
SEYDOU – IL SOGNO NON HA COLORE
APPARTENENZA, IDENTITÀ, PREGIUDIZIO – SEYDOU, IL SOGNO NON HA COLORE
Italia. 2024. Regia e sceneggiatura Simone Aleandri. Interpreti Seydou Sarr, Amath Diallo, Moustapha Fall, Fatou Sokhna, Arnaud Zohin, Federico Coppitelli. Durata 60′.
Produzione: Wonder Project Srl
Co-produzione: Rai Cinema
In collaborazione con Lega Calcio Serie A
Seydou Sarr nel volgere di un anno è stato catapultato dal Senegal in Italia: sognava di essere un calciatore, grazie a Matteo Garrone si è scoperto talentuoso attore. Alla scorsa Mostra di Venezia ha vinto il Premio Marcello Mastroianni dedicato ai giovani attori emergenti grazie alla sua intensa interpretazione in Io capitano, film vincitore del Leone d’argento per la miglior regia.
In Seydou, il sogno non ha colore l’attore racconta in prima persona il percorso che lo ha portato dai campi di pallone locali ai palcoscenici internazionali del cinema: è una narrazione intima la sua, arricchita dagli incontri con alcuni tra i più grandi calciatori del campionato italiano. Il documentario esplora temi cruciali come l’identità, l’appartenenza e, soprattutto, la lotta al pregiudizio razziale sui campi di calcio, che purtroppo è ancora oggi un aspetto di discriminazione, anche nella nostra Serie A.
Oscar Cosulich