ALPHA.
Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia. 2024. Regia Jan-Willem van Ewijk, Interpreti Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija Lederberger, Durata 100’.
Dopo Nu (2006) e Atlantic (2014), il terzo lungometraggio dello sceneggiatore e regista olandese Jan-Willem van Ewijk è un thriller psicoanalitico su un tormentato rapporto padre-figlio, ambientato nelle Alpi svizzere e interpretato da attori che sono padre e figlio nella vita reale. Dopo la morte della madre Rein (Reinout Scholten van Aschat) si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi, per immergersi nella natura lavorando come maestro di snowboard. La tranquillità termina con la visita dell’invadente padre Gijs (Gijs Scholten van Aschat). Gijs è affascinante con tutti, diventa il mattatore di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici e flirta con la nuova fidanzata del figlio. Esasperato Rein trascina il padre lontano dal gruppo in un’escursione solitaria su un terreno ripido e pericoloso, ma la natura si scatena e la loro meschina lotta di maschi alfa diventa una prova di sopravvivenza
Oscar Cosulich
IL TEMPO È ANCORA NOSTRO
Giornate degli Autori – Confronti
Italia, 2024. Regia Maurizio Matteo Merli. Interpreti Ascanio Pacelli, Mirko Frezza, Miguel Gobbo Diaz, Andrea Roncato. Durata 1h e 42’.
Alle Giornate degli Autori si parla di ricerca della felicità con Il tempo è ancora nostro (ore 18 in Sala Laguna), scritto, prodotto e diretto da Maurizio Matteo Merli (figlio dell’indimenticabile Maurizio), film nato come instant movie in concomitanza con la Ryder Cup 2023 (il progetto era stato presentato l’anno scorso al Lido). Al centro del lungometraggio abbiamo Tancredi (Ascanio Pacelli) e Stefano (Mirko Frezza), due amici fraterni, andati incontro a due destini diversi. Ricco finanziere e speculatore il primo, povero ex tossico l’altro, sono uniti dall’amore per il golf. Entrambi cercheranno di ritrovare la felicità mai davvero raggiunta. «È un film indipendente, che rispecchia la mia idea di cinema semplice e veritiero» – racconta il regista – Utilizziamo il golf, uno sport erroneamente definito elitario, come sfondo di una storia d’amicizia e di rivalsa».
Claudia Giampaolo