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THE BRUTALIST
Venezia 81 – Concorso
USA/UK/Ungheria, 2023 – Regia: Brady Corbet – Cast: Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Stacy Martin – Durata: 215 min – Distribuzione: Universal Pictures Italia
Brady Corbet è un personaggio affascinante. Attore di grande talento, a sedici anni è protagonista di Mysterious Skin. Il film è in concorso nella sezione Orizzonti a Venezia 2004, non vince niente, ma il cinema ha trovato un attore per il futuro. Dopo Gregg Araki, è Michael Haneke a volere Corbet per il remake americano di Funny Games. E poi è la volta di Lars Von Trier, con Melancholia (2011) e la predilezione per i grandi registi europei continua con Bertrand Bonello, Ruben Östlund e Olivier Assayas. Proprio in Clouds of Sils Maria, Corbet, che interpreta un giovane attore americano, racconta nel finale a Juliette Binoche della sceneggiatura che ha scritto e che vorrebbe far diventare il suo film d’esordio. Era L’infanzia di un capo, che nel 2015 a Venezia avrebbe vinto il Premio De Laurentiis per la migliore opera prima e la migliore regia nella sezione Orizzonti. Il flirt con il Leone sarebbe continuato nel 2018 con Vox Lux, storia di una rockstar interpretata da Natalie Portman, questa volta nel concorso principale, dove Brady torna quest’anno con il suo terzo film, The Brutalist. László Toth è un geniale architetto, un ebreo ungherese sopravvissuto ad Auschwitz. Nel 1947 si trasferisce negli Stati Uniti con la moglie Erzsébet. Qui, dopo alcuni anni di grande difficoltà, trova chi gli permetterà di dare sfogo alla sua creatività, il misterioso e ricchissimo Harrison Lee Van Buren, che gli commissiona un lavoro gigantesco, su cui però Toth non vuole ingerenza creativa. Genio e sregolatezza, sono queste le figure protagoniste del cinema di Corbet, come sempre coadiuvato alla scrittura da Monia Fastvold, attrice, sceneggiatrice, produttrice e anche compagna di vita di Corbet. Per questo ambizioso progetto il regista non più attore (non si mette davanti la macchina da presa dal 2014) ha scelto un di tutto rispetto. Protagonista Adrien Brody nei panni Toth, sua moglie è Felicity Jones, mentre il ricco committente è Guy Pearce. Come ha sottolineato lo stesso direttore artistico della Mostra del cinema di Venezia Alberto Barbera, il film trae ispirazione da un classico del cinema americano, La fonte meravigliosa, di King Vidor, a sua volta tratto dal romanzo di Ayn Rand, scrittrice e filosofa russo-americana che strutturò la corrente dell’oggettivismo, sistema filosofico che vede l’essere umano come una creatura eroica che deve avere come obbligo morale la ricerca della felicità, la produttività come obiettivo e la ragione come assoluto. Brady Corbet deve avere studiato a lungo gli scritti di Ayn Rand.
Alessandro De Simone
AINDA ESTOU AQUI (I’M STILL HERE)
di WALTER SALLES
Con Fernanda Torres, Selton Mello, Fernanda Montenegro / Brasile, Francia / 135’
Sala Grande
Brasile, 1971: un paese nella morsa sempre più stretta di una dittatura militare. Quando la vita della sua famiglia viene distrutta da un arbitrario atto di violenza, una madre è costretta a reinventarsi. «Quando ho letto per la prima volta Ainda estou aqui di Marcelo Rubens Paiva mi sono commosso profondamente – ha affermato il regista – La storia dei desaparecidos, le persone strappate alle loro vite dalla dittatura brasiliana, veniva raccontata per la prima volta dal punto di vista di coloro che erano rimasti. L’esperienza di una donna, Eunice Paiva, madre di cinque figli, conteneva sia una storia di sopravvivenza al lutto sia lo specchio di una nazione ferita. Era anche personale: conoscevo questa famiglia ed ero amico dei figli dei Paiva. La loro casa mi è rimasta incisa nella memoria. Durante i sette anni passati a creare Ainda estou aqui la vita in Brasile ha virato pericolosamente vicino alla distopia degli anni Settanta, il che ha reso ancora più urgente raccontare questa storia».
Tiziana Leone