Venezia 81 e le sue emozioni 

L’aria che tira al Lido è quella simile al meteo che ha caratterizzato questa Venezia 81. Dal caldo tropicale alla bufera autunnale. Il clima incerto non è solo quello del tempo climatico, ma anche quello dei nostri tempi. E se il cinema da sempre li rispecchia, allora questa mostra li ha messi in scena. Ad essere rappresentate infatti sono state la precarietà, il dubbio, l’insicurezza. Il grande dilemma di Joker (sono Arthur, vero ma disperato, o Joker, finto ma degno dell’amore di una donna e delle masse?), non è distante dalla domanda che Einstein rivolge a Freud in Why War. I vestiti sempre più sfolgoranti da dame all’Excelsior fungono da contrasto e insieme da risonanza alla disperazione, protagonista di quei film, tanti, sulle tante guerre nel mondo. Non solo quelle che si combattono con le bombe, ma anche quelle delle umane, terribili, conflittualità che spaziano nelle forme più varie. Familia, quando la follia si agisce nel privato familiare, o April, dove passa attraverso il tema dell’aborto. E si potrebbe continuare. C’è speranza, quindi, per noi, per l’arte e la bellezza? Sembra essere la domanda che ci accompagna col chiudersi dei cancelli di questa mostra. Dum vita est, vita est. Consoliamoci così, e portiamoci dentro questa emozione e questa speranza, appunto, alimentata da quel tramonto, unico e magnifico, che si affaccia sulla Laguna.