(H)orrori in Mostra 

Il vampiro Pinochet nel concorso ufficiale tiene compagnia al Vurdalak patriarca della SIC, mentre alle Giornate degli Autori una giovane, riluttante creatura della notte deve trovare una soluzione alternativa alla caccia notturna agli umani. In concorso c’è anche la Povera creatura Emma Stone/Bella Baxter, che tornata alla vita, decide di ribellarsi all’egemonia maschilista a cui era soggetta prima di dipartire. Il genere scorre forte in questa Venezia 80, ma oltre all’horror, per il molto piacere dei non pochi appassionati dello stesso, è l’orrore, quello vero, a caratterizzare le diverse sezioni. Quello della Storia, che l’umanità vive quotidianamente con colpevole indifferenza, quando non crudeltà. Lo racconta Agnieszka Holland in Green Border (in concorso, come il dittatore bicentenario di Larraìn e la Frankenstein di Lanthimos) che racconta l’odissea di chi fugge dalla sua terra natale in cerca di una nuova casa, trovando invece ancora odio e violenza. L’attualità della paura da oltre un anno e mezzo è sinonimo di Ucraina, raccontata da un punto di vista “sotterraneo” nel documentario Photophobia, primo piano sul dodicenne Niki che vive nella metropolitana di Kharkiv, al sicuro dalle bombe russe ma derubato dell’infanzia, ennesimo piccolo grande crimine di un conflitto senza senso. Ma quale guerra ce l’ha d’altronde. Lo spiega bene Hollywoodgate, che  documenta come, dopo 20 anni in Afghanistan, gli Stati Uniti abbiano lasciato in eredità un gigantesco arsenale ai Talebani. Se non è orrore questo… 

Non si fanno sconti quest’anno, neanche alla famiglia, quando si intreccia con la dittatura franchista che rubava i figli ai suoi oppositori, una pagina terribile raccontata in Sobre Todo de Noche (Giornate degli Autori). E quando si confronta con l’inesplicabile come in En Attendant la Nuit, ancora un giovane vampiro, con voglie ben diverse dalla collega esistenzialista di cui si dice all’inizio. La notte che ritorna, e in cui si consuma il dramma di Quitter la nuit, storia di donne che di avere paura, invece, non hanno più voglia. E sarebbe anche ora.

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