Nuovo Cinema Kolossal

Chi ha fatto i conti assicura che il budget della produzione italiana che riempie quest’anno le sale del Lido tocchi i 150 milioni di euro. Possibile? I cronisti più attenti non hanno dubbi: fermandosi alle sole cifre del Concorso i sei film in gara ‘quoterebbero’ un budget dichiarato di quasi 90 milioni di euro: per l’esattezza circa 85 contando i 28 di Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, i 15 di Comandante di Edoardo de Angelis, i 12 di Adagio di Stefano Sollima fino agli 11 e mezzo di Io capitano di Matteo Garrone, gli 8 di Enea di Pietro Castellitto e i 7 di Lubo, Giorgio Diritti, che si vedranno all’inizio della settimana.

Il cinema italiano segna un’inversione di rotta puntando sull’equazione secondo la quale più investimenti renderebbero meno alto il rischio? E’ possibile. E il direttore della Mostra, Alberto Barbera, non si meraviglia anzi, commentando i numeri, avalla la tesi di un ripensamento che stia allineando la tendenza della produzione italiana a standard più internazionali: un effetto che deriva dal modello delle grandi serie sempre più forti anche sui mercati esteri? La risposta alla tendenza della micro produzione che faticava a varcare i confini nazionali? E se questo fosse anche legato all’ingresso sempre più significativo di capitali internazionali anche nelle sigle produttive da cui nascono i film italiani di questa nuova stagione? 

Lo dice anche Barbera: il cinema ci aveva abituato ad una produzione di livello finanziario medio basso con evidenti limiti di ricaduta sul mercato interno. Ma i capitani di nuova generazione sono più disponibili al rischio e, soprattutto, più aperti a legarsi in un sistema di joint venture che sta segnando un punto di svolta. Nella nuova leva svettano anche in Laguna sigle sempre più forti nel cinema e nella grande serialità. Non è un caso se Lorenzo Mieli con The Apartment o Mario Gianani con Wildside, Indigo di Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori siano tra questi nuovi produttori pronti ad investire a volte insieme e sempre più in grande pur di abbattere il rischio di contenere in casa il mercato dei propri film. E così il cinema al Lido dimostra che la produzione italiana ha trovato finalmente il coraggio di investire di più, rischiando, verso Venezia, perfino nell’avventura di un sommergibile che nessuno avrebbe mai immaginato potesse immergersi in questa Mostra fin dalla serata inaugurale.

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