Winnie the Pooh – Sangue e miele, la recensione del Children’s horror

0
Winnie the Pooh sangue miele

Nel profluvio di cuori rossi e commedie romantiche che hanno sommerso i più a San Valentino (oltre al ritorno al cinema di Titanic), quest’anno un’uscita diversa spiccava tra quelle in programma, almeno negli Stati Uniti. Dove in sala ha spopolato il Winnie the Pooh: Sangue e miele di Rhys Frake-Waterfield, che in Italia potrete recuperare nella sua versione home video in dvd e Blu-ray. Solo l’ultimo di una serie di horror nei quali vengono ‘riletti’ dei veri e propri miti dell’infanzia e della Children’s Literature come anche Bambi e Heidi. Personaggi tanto amati dai bambini di tutto il mondo, che oggi fanno paura.

LEGGI ANCHE: Infanzia Horror: Winnie the Pooh, Bambi e Heidi ora fanno paura

IL FATTO:

Chris Robin e i suoi amici del bosco dei 100 acri crescono insieme, inseparabili, almeno fino a che la vita non li divide. Ormai cresciuto, il bambino deve lasciare la casa in campagna per andare a studiare medicina, ma senza di lui per i piccoli animali non è facile sopravvivere. A meno di non cambiare radicalmente atteggiamento nei confronti della razza umana e le proprie abitudini, soprattutto alimentari.

Winnie the Pooh

L’OPINIONE:

“Non vi avventurate nel Bosco dei 100 acri” è l’emblematico monito che accoglie i fan del piccolo Winnie the Pooh e le sue storie, delle quali il film offre una variazione in tema horror che molta curiosità aveva attratto dopo la decadenza dei diritti – o parte di essi – sull’originale di A.A. Milne. E che parte dalla spiegazione dell’eliminazione dal quadro generale del piccolo Ih-Oh (necessariamente, per motivi legali), della rinuncia all’umanità e del recupero delle “proprie radici animalesche” da parte degli “orridi abomini” sopravvissuti in un intrigante incipit animato che spezza subito il tono idilliaco e apre le porte all’orrore successivo.

Nel quale si trova poco da segnalare, oltre all’aggiornamento del quintetto classico di protagonisti-vittime dei film con la presenza di una coppia non più etero. Il passaggio della storia a uno sviluppo da slasher classico supera di slancio l’unico motivo per cui avrebbe senso vedere il film – o un eventuale sequel, se tra le cinque ragazze indifese ci dovesse essere una final girl o, più probabilmente, se i 5 milioni incassati a fronte di un budget da 100.000 dollari lo consiglieranno, come pare – ossia quello di vedere il dark side di un tale classico e la discesa all’inferno di personaggi che siamo abituati a vedere in versione peluche.

LEGGI ANCHE: L’inquietante Cursed Heidi dell’AI e le due Cenerentole in arrivo

Gli amanti del genere sicuramente apprezzeranno il profluvio di sangue e l’ampio uso di violenza, nudità e machismo, non direttamente giustificati dal soddisfacimento dei basilari bisogni di sostentamento di questi mostri (mascherati più che antropomorfi). Che, semmai, avremmo preferito dediti al cannibalismo – che dopo l’inizio viene completamente dimenticato, eliminando una possibilità narrativa – per quanto possa essere di qualche consolazione scoprire il lato sadico del ‘piccolo’ Pimpi.

Niente di straordinario, insomma, e tutto perfettamente coerente con certa tradizione. Che fa da contraltare agli aspetti più terapeutici-psicanalitici della storia e alla denuncia delle molestie ‘reali’ di tutt’altro mostro (uno di quelli che “se la prendono con le ragazze”) che spingono la Maria di Maria Taylor e le sue amiche a imbarcarsi in questo ‘Tranquillo weekend’. Purtroppo anche le scene più crude invece di trasmettere tensione finiscono per essere semplicemente “esplicite”, senza sfruttare maggiormente le potenzialità dei personaggi per i quali il grosso del pubblico deciderà di vedere il film. Che pure qui e lì si ricorda della matrice letteraria e della premessa – in un paio di “colpi di scena” piuttosto confusi e fin troppo smielati – e offre la possibilità di mostrare, anche se in un minimo accenno, la disperazione dell’orsetto sanguinario.

LEGGI ANCHE: Mad Heidi, la recensione del primo film di Swissploitation

SE VI E’ PIACIUTO WINNIE THE POOH – SANGUE E MIELE, GUARDATE ANCHE…

Le basi di un mash up tanto confuso e arzigogolato, dalle varie avventure di Winnie the Pooh (più che Ritorno al Bosco dei 100 Acri o Vi presento Christopher Robin) a slasher classici come Le colline hanno gli occhi, il Valentine del 2001 con Denise Richards o i teen alla Sorority Row/Patto di sangue.

Winnie the Pooh

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
winnie-the-pooh-sangue-e-miele-la-recensione-del-childrens-horrorNel profluvio di cuori rossi e commedie romantiche che hanno sommerso i più a San Valentino (oltre al ritorno al cinema di Titanic), quest’anno un’uscita diversa spiccava tra quelle in programma, almeno negli Stati Uniti. Dove in sala ha spopolato il Winnie the Pooh: Sangue e...