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Venezia 80 al via con Comandante. Barbera: «Sarà la Mostra delle sorprese»

IN QUESTA PAGINA:

  • Comandante di Edoardo De Angelis
  • Alberto Barbera: «Sarà anche la Mostra delle sorprese»

Comandante

Italia, 2023, Regia Edoardo De Angelis, Interpreti Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi, Silvia D’Amico, Paolo Bonacelli, Andrés Almeida, Francisco Rubio, Durata 155′


Dopo Lacci a Venezia 77, nel 2020 in pieno Covid, un film italiano ha nuovamente il privilegio di aprire la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella prestigiosa edizione numero 80. Parliamo di Comandante, vero e proprio kolossal (15 milioni di euro di budget) diretto da Edoardo De Angelis, prodotto da Indigo Film e O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, VGroove e Wise Pictures. Protagonista Pierfrancesco Favino (mattatore del festival, lo ritroveremo anche in Adagio di Stefano Sollima, anche questo in concorso) che interpreta Salvatore Todaro, comandante della Regia Marina Militare a cui è stato affidato il sommergibile Cappellini all’inizio della Seconda guerra mondiale. Uomo di grande coraggio, seguito con fiducia incondizionata dal proprio equipaggio, nell’ottobre del 1940 Todaro è protagonista di un gesto destinato a passare alla storia. Mentre naviga nelle acque dell’Oceano Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo. La nave apre il fuoco verso il Cappellini, che uscirà vittorioso dallo scontro affondando il natante. Ma Todaro non è solo un soldato, ma anche un essere umano dai forti valori, che gli impediscono di far morire in mare i 26 superstiti dell’equipaggio nemico. Li accoglie così a bordo, per poterli poi sbarcare nel porto più vicino. Non potendo accoglierli sotto coperta, il Comandante decide di viaggiare per tre giorni e tre notti emerso, mettendo così a repentaglio anche i suoi uomini, ma conscio di avere preso la giusta decisione.

De Angelis, regista a cui piacciono le sfide, arriva per la terza volta a Venezia e per la prima in concorso (precedentemente fuori competizione con Perez. e alle Giornate degli Autori con Indivisibili) raccontando una pagina importante della Storia italiana, trovando in Favino un compagno d’avventura determinato a dare a Salvatore Todaro il lustro dovuto a un personaggio di tale spessore. Come il regista ha raccontato a Ciak quando era ancora sul set «ho scoperto questa storia nel 2018, quando l’ammiraglio Giovanni Pettorino l’ha raccontata durante le celebrazioni dei 123 anni della Guardia Costiera. Per convincere Sandro Veronesi a scrivere con me la sceneggiatura gli ho preparato la mia famosa pasta e patate con ingrediente segreto. Abbiamo avuto accesso all’archivio della famiglia Todaro, che contiene le lettere alla moglie Rina grazie alle quali abbiamo ricostruito il pensiero del Comandante, non un pacifista bensì un militare convinto della propria missione, cosa che non gli ha impedito di ricordarsi di cosa voglia dire l’umanità in mare». Il film arriverà nelle sale italiane grazie a 01 Distribution.

Di Alessandro De Simone

 

Barbera: “Sarà anche la Mostra delle sorprese”

Sono davvero soddisfatto del livello di qualità e varietà dei film protagonisti della Mostra, e anche convinto che a stupire, accanto ai maestri, saranno registi di una nuova generazione, in grado di offrire sorprese in alcuni casi straordinarie”. Alla vigilia di Venezia 80, Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, si gode l’inaugurazione della nuova Sala Perla, completamente riallestita, a celebrare la quale, accanto al Presidente della Biennale Roberto Cicutto e al direttore generale Andrea Del Mercato è intervenuto anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, oltre al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. E fa il punto sulla nuova edizione, partendo dalle aspettative: “Amo essere prudente, ma le premesse sono davvero buone: le vendite dei biglietti per i film della Mostra sono in crescita rispetto allo scorso anno, e anche le richieste di accrediti”. Un dato che acquista maggiore forza se si pensa che lo sciopero degli attori e sceneggiatori di Hollywood ha privato Venezia 80 di qualche film e volti noti. Stavolta nel Concorso ufficiale sono stati ammessi ben sei film italiani, un fatto inedito negli ultimi vent’anni:
Erano davvero belli, sarebbe stato un peccato doverne sacrificare qualcuno. Rappresentano diversi molti di intendere il cinema e raccontano storie diverse. Inoltre rappresentano generazioni in grande crescita, e sono convinto che incontreranno il gusto del pubblico”. Nel rispetto della tradizione, Barbera accetta di sbilanciarsi con Ciak sul titolo che a suo avviso potrà rappresentare più di altri la sorpresa di Venezia 80: “Die theorie Von Allen, del giovane regista tedesco Timm Kröger, mescola generi, riflessioni, aperture a temi di natura filosofica, persino thriller. È un vero esempio di nuove vie al cinema”.

Di Flavio Natalia

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