HomeCiak In MostraCiak In Mostra 2023L’occasione del nostro cinema

L’occasione del nostro cinema

Per il sistema cinema del nostro Paese è arrivato il momento più importante dell’anno. E l’80esima Mostra di Venezia, al via oggi, complici anche alcune defezioni Usa per lo sciopero di attori e sceneggiatori di Hollywood, ci offre un’occasione inedita: sono sei i titoli di nostri registi in concorso nella selezione ufficiale, mai così tanti in tempi recenti. E a dirigerli, spesso con budget di rilievo e un cast internazionale, è una squadra (tutta al maschile, per la verità) di cinque grandi autori – Matteo Garrone, Saverio Costanzo, Stefano Sollima, Edoardo De Angelis, Giorgio Diritti – e una delle grandi speranze sotto i 35 anni d’età: Pietro Castellitto. Portano film diversissimi, che suscitano forti aspettative in chi ama le storie italiane e spera di vederle premiate. Il nostro mondo ne avrebbe bisogno, per rafforzare la lenta ripresa post covid. In due titoli è protagonista Pierfrancesco Favino, tre anni dopo la Coppa Volpi per Padrenostro. Sarà la star dell’apertura, in quel Comandante in cui De Angelis racconta una vicenda poco nota della Seconda guerra mondiale e lo scontro tra mentalità nell’Italia di quegli anni drammatici. Garrone in Io Capitano ci fa vivere con Seydou e Moussa l’allucinante viaggio dal Senegal alle coste italiane, Diritti in Lubo parla di arte di strada e cieca violenza del nazismo, Sollima va oltre il genere in Adagio, sospeso tra thriller di borgata e bilanci di vite sciupate, Costanzo in Finalmente l’alba rivisita i nostri anni ’50, tra speranze luccicanti e penombre del vizio offerte dal benessere in arrivo, e Castellitto Jr in Enea mescola commedia e dramma in una storia di oggi. Parlano italiano anche tanti film fuori concorso o di altre sezioni, da Felicità e Con la grazia di un Dio, debutti alla regia di Micaela Ramazzotti e Alessandro Roia, a quel L’ordine del tempo che ci restituisce una Liliana Cavani giovanissima novantenne, al nuovo, piccolo miracolo di Giorgio Verdelli, che in Vengo anch’io ci avvolge nell’arte beffarda e irresistibile di Enzo Jannacci. Per nessuno di loro sarà facile emergere: Venezia 80, scioperi o meno, offre il consueto, ricchissimo ventaglio di grandi film e registi dal mondo tipico dell’era Barbera. Ma l’occasione c’è. Proviamo a coglierla.

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