HomeCiak In MostraCiak In Mostra 2023Il luogo che ci insegna ad ascoltare

Il luogo che ci insegna ad ascoltare

Il cinema è la mia passione, e ho scelto di farne – almeno per ora – anche l’obiettivo della mia vita professionale. Quindi, mi capita sempre più spesso di essere nel gruppo di chi il cinema lo vive da dentro e ne diventa – come spiegarlo? – uno dei soggetti che si propongono agli appassionati e agli spettatori. E mentre sei davanti a loro, o in mezzo a loro, finisci con lo scrutare nelle espressioni dei loro visi, per capire se con le tue interpretazioni sei riuscita a convincerli. Il che genera un lieve (e persistente) stato d’ansia. Alla Mostra di Venezia invece non va così. Qui ti senti a casa, anche se hai solo 24 anni. E’ il luogo dei sogni e della conferma delle aspirazioni che hai, e va bene. Ma soprattutto è dove sei circondata dai film da vedere, i migliori che si possano trovare in giro. E da chi li fa, li racconta, li sceglie, li ama. E l’ansia da prestazione scompare, prevale il piacere di andare in sala (ma quanto si sta bene in una sala cinematografica?) e anche solo di girare per i vialetti del Lido con vista sui canali, o in qualche festa. Non più in cerca di conferme per me, ma anzi, aprendomi all’incontro con persone anche diversissime, che amano anche loro immergersi in un film per far viaggiare la testa, o metterla in pausa. E’ successo anche quest’anno. Che per me, per altro, è stato professionalmente importante: qualcuno ha deciso di premiarmi per il ruolo ne Il colibrì della mia “mamma di cinema” Francesca Archibugi e per Tutto chiede salvezza, la serie di Francesco Bruni che ha vinto il Ciak d’oro del pubblico. E a Venezia sono stata invitata per calarmi in cose per me molto piacevoli: premiata da miei coetanei assieme a creativi della mia età, o scelta da un grande brand (Mastercard, n.d.r.) per vivere esperienze come quelle che capitano a una star. Bello! Però della Mostra di quest’anno mi resterà sulla pelle non solo ciò che è capitato a me. Ma soprattutto l’atmosfera che ci si respira, il sapore (sano) di un luogo che attraverso le storie per immagini ci racconta la vita. E che ci aiuta. Perché ci spinge a stare insieme, ciascuno a suo modo, nonostante storie, età e gusti differenti. A interessarci – e ormai non è più mica tanto scontato – a chi ci vive vicino, e a scambiare qualcosa con lui. Cioè ad ascoltarlo. E magari persino a capirlo. Oltre che ad ascoltare e capire qualcosa di più di noi stessi.

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