Le battute finali della Mostra del Cinema di Venezia hanno offerto ieri l’occasione per capire lo stato di sviluppo di una struttura chiave della produzione italiana di cinema: Cinecittà. L’Ad Nicola Maccanico ha incontrato la stampa presente al Lido, per fare il punto sulle attività degli studios di Roma, il cui boom degli ultimi due anni ha attratto nei mesi scorsi l’attenzione delle principali giornali internazionali, dal New York Times al Wall Street Journal, al Guardian: “Abbiamo avuto un primo semestre 2023 oggettivamente straordinario – ha sottolineato Maccanico – che ci consente di immaginare una chiusura d’anno in crescita rispetto al 2022. Ci aspettiamo, quindi, di superare i 39 milioni di euro di ricavi che abbiamo registrato l’anno scorso. Sarebbe la conferma di una situazione che non solo si è stabilizzata ma che è diventata strutturale”.
“Non possiamo, tuttavia, nasconderci – ha aggiunto Maccanico – che potrebbe pesare lo sciopero in corso a Hollywood. Anche noi cominciamo a soffrire: lo sciopero inevitabilmente ha rallentato le attività a Cinecittà, dove oggi abbiamo più produzioni italiane e che potrebbe avere un’incidenza maggiore se dovesse proseguire nelle prossime settimane o mesi”.
Il nuovo corso d Cinecittà, inaugurato proprio da Maccanico, nell’ultimo biennio presenta “una Cinecittà di successo, in attivo, che funziona bene, che è in grado di restituire soldi allo Stato e i non chiederli, grazie anche alla capacità di attrarre grandi produzioni italiane. Cinecittà non può essere competitiva a livello globale se l’Italia non è competitiva a livello globale. E non è un caso se al festival di Venezia sono in concorso quattro film italiani che sono stati girati a Cinecittà”.
L’ad ha sottolineato come si stia registrando “una varietà di produzioni di tutti i tipi e dimensioni, italiane internazionali, con una grande varietà di rapporti con le produzioni. In questo periodo il gruppo con cui abbiamo lavorato di più è Fremantle con cui abbiamo un contratto di 5 anni per l’utilizzo di alcuni teatri di posa e che ha inciso per il 37% sul fatturato complessivo del 2022/23”.
Maccanico ha poi ricordato che Cinecittà “si sta rivelando all’avanguardia anche per le dotazioni tecnologiche, ad esempio con l’impiego della realtà virtuale. Ed ora siamo al lavoro per un modello sostenibile per i teatri di posa, pur nella consapevolezza che il business dei teatri di possa non ha marginalità alta”. Cinecittà è inoltre impegnata nel restlyng e reciclyng delle scenografie nel doppio fronte di sostenibilità ambientale e di agevolare i costi delle produzioni: “Misure volte ad aumentare l’accessibiiità di Cinecittà per avere in maniera continuativa una varietà di clienti. Anche gli investimenti previsti con il Pnrr puntano a far crescere la capacità produttiva per rendere i nostri studi più attrattivi per le grandi produzioni italiane e internazionali e allora si potrà anche immaginare un sostegno più attivo nel sostegno ai giovani talenti per le prime e seconde opere”.
In sintesi Nicola Maccanico ha osservato: “Nel 2021 Cinecittà annunciava l’inizio di una nuova era industriale e produttiva per gli studi cinematografici. Ora quell’annuncio vede una conferma di numeri e produzioni che attestano l’avvenuto consolidamento industriale e di mercato per Cinecittà. Cinecittà è tornata pienamente competitiva e attrattiva a livello nazionale e per le produzioni estere. È tornata a essere quella che il mondo conosce: un luogo dove si concentra il cinema, l’audiovisivo, la creatività, i grandi nomi. Cinecittà è di nuovo al centro del talento, la casa della creatività mondiale che accoglie le storie e quanti hanno il talento per racconta”.
Cinecittà ha approvato il bilancio di esercizio per il 2022 con un utile netto di oltre 1,8 milioni, un risultato positivo in anticipo di un anno sulle previsioni del piano industriale 2022-2026, con un fatturato di 39 milioni, più che raddoppiato rispetto al 2021.
Come nel 2022, il 2023 registra un’ottima occupazione di tutti i teatri di posa nel corso dell’anno, impegnati in film, serie televisive e spot, per il 70% di produzione internazionale. Un totale di oltre 50 produzioni, che portano ogni giorno negli studi un indotto di migliaia di lavoratori.
Un frutto emblematico di questa curva positiva si registra in uno dei principali appuntamenti cinematografici internazionali, la Mostra del cinema di Venezia, dove quattro film presenti nel concorso ufficiale sono stati girati a Cinecittà: “Comandante” di Edoardo De Angelis, “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo, “Adagio” di Stefano Sollima, “Enea” di Pietro Castellitto, titoli di ambizione produttiva e creativa internazionale.
Tra i nomi del cinema che Cinecittà ha ospitato negli ultimi mesi ci sono Luca Guadagnino, Anthony Hopkins, Daniel Craig, Angelina Jolie, Saverio Costanzo, Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Charlize Theron, Uma Thurman, Denzel Washington, Roland Emmerich, Edoardo De Angelis, Willem Dafoe, Salma Hayek, Luca Marinelli, Joe Wright, Kasia Smutniak, Marco Bellocchio, Lily James, Joe Keery, Nanni Moretti, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Edward Berger, Stefano Sollima, Adam Driver, Gabriele Salvatores, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Luca Zingaretti.
Tra gli altri titoli delle produzioni più recenti o in partenza a Cinecittà: “Those about to die” di Roland Emmerich con Anthony Hopkins; i due film di Luca Guadagnino, “Queer” con Daniel Craig e il già pronto “Challengers” con Zendaya; i nuovi lavori di Gabriele Mainetti con Marco Giallini, e di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino; “The first omen” di Richard Donner con Bill Nighy, “C’è ancora domani” di e con Paola Cortellesi, a cui si aggiungono quelli di prossima uscita: “Without blood” di Angelina Jolie, con Salma Hayek, “Domina 2” di David Evans e Sallie Aprahamian con Kasia Smutniak, Matthew McNulty e Claire Forlani, “Conclave” di Edward Berger con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow e Isabella Rossellini, “M. Il figlio del secolo” di Joe Wright con Luca Marinelli, “Ripley” di Steven Zaillian con Andrew Scott e Dakota Fanning, “The Decameron” di Michael Uppendahl con Leila Farzad, Saoirse-Monica Jackson e Tony Hale, “The old guard 2” di Victoria Mahoney con Charlize Theron e Uma Thurman.
Sul Pnrr Cinecittà (investimento da 220 milioni), ha ricordato Maccanico, è in linea con l’attuazione del cronoprogramma degli interventi previsto dai target europei: sono stati pubblicati entro dicembre 2022 i bandi di gara per la realizzazione dei nuovi teatri e la ristrutturazione degli esistenti; entro giugno 2023 sono stati firmati tutti i contratti con le società assegnatarie, nei tempi previsti. Sono state rispettate le procedure e le tempistiche necessarie al raggiungimento del target del 30 giugno 2026 che prevede la conclusione dell’investimento. In particolare, il piano porterà alla costruzione di 5 nuovi teatri di posa, alla ristrutturazione di 4 teatri esistenti, alla razionalizzazione del backlot (l’area destinata ai grandi set esterni degli Studi): nel 2026 Cinecittà avrà 25 teatri attivi e un aumento di oltre il 60% della capacità produttiva. Inoltre la ristrutturazione e l’efficientamento di tutti i teatri; il potenziamento digitale degli interi stabilimenti e l’ampliamento dei servizi a supporto delle produzioni.