L’amore per il mare, la sensibilità verso la tragedia dei migranti e una profonda passione per il cinema, anche nel suo aspetto più industriale, hanno dato vita a I racconti del mare, il film diretto e prodotto da Luca Severi presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024, nel concorso della sezione Panorama Italia della 22ma edizione di Alice nella Città. Forte di una lunga esperienza negli Studios di Los Angeles e di una proficua collaborazione con i De Laurentiis, mentre continuava la sua carriera dietro la macchina da presa, il regista ha fondato nel 2010 una propria casa di produzione, la LSPG (Luca Severi Production Group), società strutturata in quattro divisioni che dal 2019 ha una sua sede anche a Roma. Luca Severi racconta a Ciak di aver tratto dalla sua passione per il mare (è figlio di un regatista), e dal desiderio di offrire una diversa narrazione delle stragi nel Mediterraneo la spinta e l’ispirazione per questo film, realizzato in modo del tutto indipendente secondo quelli che sono i principi da lui appresi negli USA e su cui tuttora si fonda la LSPG che lo ha prodotto.
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I racconti del mare è la storia di due adolescenti: Tonino (Luka Zunic), ragazzo pugliese in cerca di approvazione e stima da parte di suo padre, e Ima (Khadim Faye), ragazzo africano che spera in un futuro migliore in Italia. Hanno culture, personalità e storie completamente diverse, ma si ritrovano insieme soli senza risorse su una piccola barca sperduta in mezzo al Mar Mediterraneo accomunati da un unico obiettivo: sopravvivere.
“Desideravo parlare della catastrofe dei migranti in mare dal punto di vista più umano possibile – spiega Severi, – per questo ho scelto di raccontare l’avventura di due ragazzi: per spogliare il tema da qualunque sovrastruttura geopolitica e parlare di paure, di sogni e di tutti gli elementi tipici dell’età adolescenziale”. Il film è stato interamente girato in mare: “un’avventura nell’avventura, – confessa il regista. – Abbiamo scelto una località a sud di Taranto, Leporano, ma per diversi motivi logistici per girare ci siamo dovuti allontanare molto dalla costa con una carovana di barche che ogni giorno creava il set al largo. Questo però ci ha dato l’enorme vantaggio di avere un terzo protagonista, il mare, che è presente in maniera fortissima“.
Nonostante le difficoltà i due giovani attori, Luka Zunic, già interprete di diversi film tra cui My Soul Summer di Fabio Mollo, e Khadim Faye, che ha precedentemente recitato nelle serie Christian e Un professore 2, si sono prestati con disponibilità e naturalezza ai loro ruoli contribuendo anche a quel tono di leggerezza che Severi ha voluto infondere al racconto. “Trovo stucchevole il modo con cui spesso viene trattato il tema dei migranti – aggiunge il regista, – in Italia, poi, dove veniamo da una tradizione di commedia che sapeva raccontare drammi importanti ma con una leggerezza che li rendeva fruibili al pubblico. Per questo ho voluto dare al film un tono da commedia senza levare inequivocabilmente profondità al tema di fondo”.
Di singolare I racconti del mare ha anche il fatto di essere nato da una realtà produttiva quasi unica nel panorama cinematografico italiano. Racconta ancora Severi: “Il cinema indipendente in Italia di fatto non esiste. Questo settore in Europa si è sviluppato sui criteri degli incentivi e del finanziamento pubblico che sono diventati la discriminante su cui si fanno i film. Il mio obiettivo è invece portare in Italia la dimensione indie statunitense creando un meccanismo industriale autosostenibile che non viva solo dell’incentivo pubblico e offra una possibilità di scelta artistica più ampia”.